La patata

Il territorio di Marigliano è da sempre coltivato a patate. La patata fu scoperta nel XIV secolo, durante la conquista del Perù, dagli spagnoli di Francisco Pizarro che la portarono in patria. Si diffuse poi in Germania e in Italia e successivamente in Francia. In tutta Europa, però, per quasi due secoli, venne considerata solo una curiosità botanica e utilizzata per lo più come pianta d’appartamento.
Successivamente, utilizzata in diverse preparazioni, sia dolci che salate, la patata divenne la grande protagonista della cultura gastronomica contadina, il cosiddetto “cibo dei poveri” che non poteva mai mancare. Le caratteristiche nutrizionali, in termini di apporto di glucidi complessi sotto forma di amido, fibre, vitamine (B1, B2, B3, B6 e C), ferro e potassio, la rendono però un alimento tutt’altro che povero e ne fanno ancora oggi un alimento di grandissima diffusione, apprezzato da tutti. Recentemente, si è scoperto che il considerevole apporto di amidi gastroresistenti protegge l’organismo dall’insorgenza di tumori legati all’eccessivo consumo di carne rossa. Infatti, basta associare al piatto di carne un’insalata di patate lessate o cotte al vapore per mitigare i danni della dieta prevalentemente carnivora.
La patata, in tutte le sue varietà, dalla matura da “conservazione” che si raccoglie a settembre/ottobre, alla novella che si raccoglie già a maggio, non può dunque mancare sulle nostre tavole, sia in quanto alimento che giova alla salute sia in quanto testimonianza del forte legame con le tradizioni culinarie del nostro passato.

 

Pomodoro San Marzano

Il pomodoro San Marzano è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche esaltate dalla trasformazione in “pelato”. La presenza di una serie di fattori concomitanti quali il clima mediterraneo, il suolo estremamente fertile e di ottima struttura, l’abilità e l’esperienza acquisita dagli agricoltori dell’area di produzione nel corso dei decenni, ha contribuito al suo successo nel mondo, coronato, nel 1996, dal riconoscimento D.O.P. rilasciato dall’Unione Europea.
Le caratteristiche intrinseche che hanno esaltato il prodotto, favorendone così la sua diffusione, risiedono nel sapore tipicamente agrodolce, nella forma allungata della bacca con depressioni longitudinali parallele, nella scarsa presenza di semi e di fibre placentari, nella buccia di colore rosso vivo e di facile pelabilità. Queste, insieme alle caratteristiche chimico-fisiche, lo rendono inconfondibile, sia allo stato fresco che trasformato.
La denominazione di origine protetta designa esclusivamente il prodotto “pelato” e la tipologia “pelato a filetti”, proveniente dalla lavorazione dei frutti appartenenti all’ecotipo San Marzano o a linee migliorate di esso. La tecnica colturale del prodotto fresco prevede l’allevamento di tipo verticale delle piante con l’uso di sostegni, rispettando la tradizione secolare, anche se, per l’elevato numero di ore di manodopera richieste, tale tecnica incide fortemente sui costi di produzione.

 

Orticole

L’orticoltura è l’insieme delle pratiche agricole e agronomiche deputate alla produzione di ortaggi, ossia di piante annuali/biennali erbacee o semi-perenni. La coltivazione degli ortaggi può avvenire principalmente secondo due sistemi: in piena terra e su substrato. Si tratta di una coltivazione ampiamente diffusa nel mondo rurale e familiare. L’orticoltura familiare, infatti, è quella attualmente più diffusa non solo in Italia, ma anche in molti paesi Europei. Questa tipologia di orticoltura è anche quella che è stata da sempre presente nei nostri ambienti fino al 1950 prima dello sviluppo dell’industrializzazione. È stata anche quella forma che da sempre ha permesso agli agricoltori di poter provvedere autonomamente al proprio cibo e di essere indipendenti dal punto di vista produttivo. L’orticoltura si sta riscoprendo oggi, perché permette non solo una riappropriazione di quei gusti e sapori particolari, ma comporta anche maggiore sovranità alimentare, permettendo di sfuggire alle logiche di mercato tese a selezionare soltanto pochi prodotti a vantaggio di altri. Nell’Agro nolano le principali orticole coltivate, soprattutto nel periodo invernale, sono: cipolle, cavolfiori, broccoli, bieta, carote, finocchi, sedano e molte altre ancora.

 

Pane tipico

Anche detto “pane cafone”, deve il suo nome alla farina grezza di grano tenero con cui viene preparato. Può assumere forma circolare (pagnotta), allungata (cocchia), di parallelepipedo smussato grande (palatone) o piccolo (palatella). Secondo alcuni ricercatori, la sua caratteristica di mancare d’incisioni sulla crosta venne introdotta nella panificazione partenopea sotto il dominio angioino.