Valorizzare il bello e il buono
della regione Campania


Santuario della Madonna della Speranza - Convento dei Frati Minori di San Vito”

Già nell’Alto Medioevo venne probabilmente edificata una prima chiesa, di modeste dimensioni, sul luogo dove la tradizione voleva fosse stato sepolto il martire Vito ad opera di una pia Fiorenza, come testimoniato in una Passio del VII sec. Già nel 1485, in quella piccola struttura i Conventuali costituirono una comunità.
Alberico Carafa, conte di Marigliano, nel 1497 finanziò i lavori di ammodernamento e restauro del luogo. A quest’epoca appartengono il portale d’ingresso della chiesa, l’affresco che sovrasta la tomba di San Vito e il chiostro situato nel convento.
Il complesso venne donato ai Francescani Minori che lo tennero per quasi 400 anni fino alla soppressione degli ordini religiosi avvenuta nel 1866. Vi rientrano nel 1899 e lo custodiscono ancora oggi.
Nel corso dei secoli sono stati eseguiti numerosi lavori di restauro e di aggiunta. Nel 1565 fu realizzato il campanile e spostato l’ingresso del convento. Tra il 1643 e il 1648, grazie al finanziamento del re Filippo IV, l’intera struttura fu innalzata di un piano e vennero aggiunte le cornici alle finestre. Nel 1770 l’interno della chiesa, originariamente a tre navate, fu ridotto ad una singola con cappelle laterali e nel 1840 si ebbe l’aggiunta di un secondo chiostro. 
Il convento conserva al suo interno numerose e interessanti opere d’arte, come la “Madonna della Speranza”, le due tele di Decio Tramontano nel coro superiore e le numerose tele poste al di sopra degli altari laterali e raffiguranti vari Santi, risalenti al XVIII secolo e attribuite a Francesco De Mura. Perfette nella forma sono le statue raffiguranti i Santi Vito, Antonio e Francesco e quelle del Crocifisso del presbitero e dell’Immacolata situata nell’affascinante Cappella D’Avenia, risalente al 1589, al cui interno si possono trovare inoltre tele di G. B. Azzolino e di Domenico Guarino.
Vi sono inoltre alcuni monumenti funebri. Per ultima, ma non per importanza, ricordiamo la balaustra barocca del coro superiore, sorretta da due colonne con capitelli corinzi che furono donate al convento nel 1650.
Nella navata di sinistra risalente all’antica chiesa rinascimentale, dove prima era situato il presbitero della chiesa originaria, possiamo trovare il sacello con la tomba di S. Vito e l’affresco che raffigura la sepoltura del martire. Nella stessa zona è posta l’acquasantiera dell’antica chiesa, risalente al trecento.
Adiacente alla chiesa è il bellissimo chiostro porticato, a pianta rettangolare, su 12 arcate a pieno centro sorrette da colonne. Lungo le pareti si notano interessanti frammenti lapidei rinascimentali e barocchi e gli stemmi maiolicati dell’Ordine e del Convento. Al centro vi è una vera da pozzo con l’emblema dei Francescani.